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Passerella d'onore questa sera all'aeroporto di Fiumicino per il rientro da Tokyo di Gregorio Paltrinieri, argento negli 800 stile libero di nuoto e bronzo nella 10 km di fondo, e per la coppia d'oro della vela italiana Ruggero Tita e Caterina Banti, oro nella classe mista Nacra 17. Tanti i presenti nello scalo romano tra parenti, amici e rispettivi gruppi sportivi di appartenenza, ma anche passeggeri in transito e operatori aeroportuali che, con applausi, cori, striscioni e bandiere tricolore, hanno a lungo festeggiato i medagliati olimpici all'uscita del terminal arrivi T3. Con lo stesso volo è rientrata questa sera a Roma anche la nazionale femminile di pallavolo uscita ai quarti di finale dopo la sconfitta con la Serbia. Per loro applausi comunque di incoraggiamento. "Andrà meglio a Parigi", ha gridato qualcuno alle ragazze.
Si è dimostrato un guerriero per come, nonostante i problemi di salute legati alla mononucleosi che lo ha colpito prima dei Giochi, sia riuscito a vincere due medaglie, Paltrinieri, appena sceso dall’aereo, prima di parlare della sua Olimpiade si è complimentato per le altre tre medaglie d'oro vinte oggi dall'Italia grazie ad Antonella Palmisano nella 20 km di marcia, Luigi Busà nel kumite 75 kg del karate, e Patta-Jacobs-Desalu-Tortu nella staffetta 4x100 maschile. "Ho scoperto adesso, appena atterrato, degli altri tre ori vinti a Tokyo: fantastico - ha detto Greg -. E' una squadra super forte, la nostra, e molto unita. Devo dire che ho forse avuto più possibilità questa volta di conoscere i ragazzi rispetto alle altre Olimpiadi. Per via delle restrizioni imposte dalla pandemia stavamo infatti sempre tutti insieme ed insieme abbiamo visto le gare in TV: è stato bello".
Facendo poi un bilancio riguardante se stesso, Paltrinieri, che all'arrivo ha indossato la maglia delle Fiamme Oro, il suo gruppo sportivo di appartenenza, si è quindi detto soddisfatto per i risultati ottenuti ai Giochi. "Più di così non potevo davvero fare. Sono contento. Ammetto, però, che è stata dura. Mi sono allenato tanto per arrivare a Tokyo. Gli ultimi due mesi sono stati difficili. Sono arrivato in Giappone e mi son detto che ci dovevo provare. Ho sofferto perché la preparazione non era stata fatta al cento per cento, ma quello che avevo l'ho dato ed è bastato per portare a casa due medaglie. Insomma, sono arrivato con la testa e con il cuore laddove non riuscivo ad arrivare con il fisico. Un pensiero a Parigi 2024? Mi piacerebbe. Intanto ci sono gli Europei il prossimo anno in casa. Dopo di che i Mondiali, poi si vedrà ma vorrei almeno provarci".
Getty ImagesGregorio Paltrinieri