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Dopo l’argento della 4x100 stile libero uomini e il bronzo di Martinenghi, continua il momento positivo del nuoto azzurro alle Olimpiadi di Tokyo.
Tutti i rappresentanti italiani (unica eccezione Martina Rita Caramignoli) impegnati nelle batterie della sera, infatti, hanno passato il turno strappando il pass per le semifinali o, addirittura, le finali delle proprie specialità
Su tutti spicca il nome di Federica Pellegrini che, non senza patemi, ha chiuso in quinta posizione la batteria vinta dalla ceca Seemonova qualificandosi per la fase successiva con il 15° e penultimo tempo utile.
Hanno dovuto soffrire meno invece nei 200 farfalla uomini Giacomo Carini e Federico Burdisso, i cui terzi posti nelle proprie batterie accompagnati da eccellenti crono (1.55.33 e 1.55.14) sono valsi a entrambi un tranquillo accesso alle semifinali.
“Felicissimo per la prima Olimpiade e per il record personale. Le sensazioni in acqua ottime. Lo scambio di batterie e finali tra mattina e pomeriggio si avverte ma cercherò di recuperare al massino” ha dichiarato il piacentino dopo aver messo a segno il 10° miglior tempo delle batterie.
“Ho avuto passaggi discreti, ho fatto un po’ di fatica. Mi ricordo le sensazioni degli ultimi Europei, lì mi sentivo un po’ meglio. Vediamo se domattina riuscirò a recuperare e fare qualcosina in più” ha affermato invece un meno entusiasta Burdisso.
Come loro anche Ilaria Cusinato (13° crono in batteria) e Sara Franceschi (14°) lotteranno per un posto in finale nei 200 misti donne.
“Sono soddisfatta della performance di oggi anche se speravo di fare un po' meno. C'è soltanto da resettare gli ultimi dettagli. L'importante è entrare in acqua ed essere consapevoli di cosa si può fare” ha commentato la giovane nuotatrice di Cittadella, sei millesimi più veloce della connazionale.
“Ci ho provato fino alla fine, la giapponese accanto a me non ha mollato un secondo. Era importante passare il turno, adesso ci aspetta un'altra sfida” ha esclamato sollevata Franceschi appena uscita dalla vasca.
Le due azzurre, poco dopo, sono state imitate da Simona Quadarella nei 1500 stile libero, seconda nella sua batteria e, grazie all’ottimo 15’47″34, subito qualificata per la finale.
"L’idea era quella di trattenerci un po’ di più per la finale e soprattutto non fare la gara alle altre. Così è stato. Ho seguito l’americana Sullivan che non conoscevo e che si è rivelata un’avversaria in più" sono state le parole rilasciate ai microfoni della FIN dalla classe 1998.
Nella stessa gara non ce l’ha fatta invece Martina Rita Caramignoli, il cui settimo posto in 16’02″43 non è bastato per seguire la compagna.
Getty ImagesSimona Quadarella