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Tifoni e gommoni: Tokyo 2020 non si fa mancare nulla

27 LUGLIO
TOKYO 2020

Imprevisti a ripetizione in questa edizione delle Olimpiadi: oltre alla bufera in arrivo una tragedia sfiorata.

GUIDO BAGATTA

Diciamo che a Tokyo, per questa edizione delle Olimpiadi, non si sono fatti mancare nulla. Ci mancava solo il tifone Nepartak per complicare, se ce ne fosse bisogno, una situazione di cui tutti sappiamo la delicatezza. Per le prossime 48 ore è scattata un’emergenza totale, in attesa di valutare con che forza la perturbazione arriverà sulla citta olimpica, dopo aver attraversato una parte dell’isola giapponese, dove potrebbe anche perdere consistenza. Oppure, incrociandosi con un’altra perturbazione meno virulenta proveniente da ovest, generare qualcosa che per adesso non si può prevedere. 

Nel frattempo, le gare di canottaggio e tiro con l’arco, previste per oggi, sono state posticipate, destino che toccherà presto anche a quelle di vela, al tennis  e agli sport di squadra che si disputano all’aperto. Il calendario dei giochi, per quasi tutte le discipline, ha degli ampi spazi per  recuperare gli eventuali spostamenti degli eventi previsti, anche se, gli organizzatori sono molto preoccupati dagli eventuali danni che Nepartak potrebbe causare alle infrastrutture  fisse, visto che quelle mobili (tipo gazebo e tendoni) sono già stati rimossi. Staremo a vedere, certo che l’arrivo del tifone (praticamente, per l’oceano pacifico l’omologo di un uragano che si sviluppa nell’atlantico) ha sparigliato ulteriormente le carte di una macchina che, lentamente, stava prendendo il ritmo minimo necessario per  avere dei giochi “quasi” normali.

Ma gli imprevisti che stanno capitando a queste olimpiadi, non si fermano solo al meteo, ma anche alle gare. Quello che è accaduto ieri durante la prova del triathlon maschile, ha infatti dell’incredibile e ha mostrato ,ancora una volta, come il volontariato sia sicuramente una delle cose più belle dello spirito dei giochi, ma anche una delle più pericolose. Alla partenza della prima frazione, quella del nuoto, con gli atleti già allineati in banchina, qualcuno, non propriamente avvezzo ad una gara di questo tipo, avrebbe dato l’okay allo starter per la partenza. Peccato che ,in acqua, davanti ai partecipanti ci fosse ancora un gommone con a bordo fotografi e cameramen, che in quel momento avrebbe dovuto essere in tutt’altra posizione. 

Lo start è stato dato ugualmente  con l’imbarcazione che però, invece di rimanere ferma ed in folle (tanto la partenza sarebbe stata ripetuta in ogni modo) ha invece accelerato ,virando praticamente su se stessa e sfiorando, con i due motori fuoribordo, una decina di atleti che si erano buttati in acqua dall’altro lato. Tragedia sfiorata per poco, in uno sport che vive già un momento difficile (l’avvento del più spettacolare ed impegnativo Ironman, potrebbe farlo sparire presto dai giochi) con la prova che è poi stata vinta  dal norvegese Kristian Blummenfelt che, oltre alla sua medaglia, entrerà nella storia anche per un altro paio di particolari .

Il più evidente,  la sua “tutina” trasparente che ,dopo la prova del nuoto, lo ha fatto sembrare più una sirena che un atleta olimpico. Il più drammatico, quello di essere il primo  vincitore di un oro alle olimpiadi a venir portato via dall’arrivo in sedia a rotelle, dopo che il servizio medico presente, aveva constatato che, per la stanchezza, non si sarebbe potuto spostare con il solo aiuto delle sue forze.

GUIDO BAGATTA
Tokyo

Getty ImagesTokyo

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