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Grazie al successo del Napoli contro la Juve (2-1) al Maradona, l'Inter, nel posticipo della 27ª giornata di Serie A, ha l'opportunità di portarsi a +15 dai bianconeri a undici gare dalla fine. Un divario enorme che avvicinerebbe sensibilmente i nerazzurri allo scudetto della seconda stella, obiettivo dichiarato a inizio stagione da società e allenatore.
Quella contro il Grifone di Alberto Gilardino sarà una partita speciale per il tecnico piacentino che taglia il traguardo delle 300 panchine in Serie A, 197 alla Lazio e le restanti 103 in nerazzurro. Attualmente il bilancio è di 178 vittorie, 50 pareggi e 71 sconfitte, per una media punti a partita di 1,95. I dati fatti registrare in questa stagione, però, dicono che l'ex attaccante sta facendo qualcosa di straordinario entrando nella storia dei tecnici interisti dalla porta principale. Dopo 26 partite i nerazzurri hanno il miglior attacco (67 gol realizzati) e la difesa meno battuta (appena 12 reti incassate) dei top cinque campionati europei (Premier League, Serie A, Liga, Bundesliga e Ligue 1). A questi si aggiungono i 17 clean sheet collezionati da Sommer (16) e Audero (1): numeri impressionanti che proiettano questa squadra verso la Storia, quella con la S maiuscola.
La banda di Inzaghi, infatti, sui 78 punti totali ne ha conquistati 69, con una percentuale di vittorie dell'88,4%. L'Inter dei record di Giovanni Trapattoni, che stravinse il campionato nella stagione 1988-89 chiudendo a +11 dal Napoli di Maradona e collezionando 58 punti, numeri impressionanti nell'era dei due punti a vittoria, si era infatti fermata all'85,2% portando a casa il bottino pieno in 26 occasione (sei i pareggi e due le sconfitte per la Beneamata in quella storica stagione). Il demone di Piacenza, come è stato ribattezzato Simone Inzaghi dai suoi tifosi, tra quelli con almeno 100 panchine nerazzurre è quello che - coppe comprese - ha la media punti migliore della storia: 2,17. Più di Mourinho, di Conte, di Herrera e di Mancini: record su record, a cui manca la ciliegina sulla torta chiamata scudetto.
Getty ImagesSimone Inzaghi, Inter