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Dopo l'addio di Valentino Rossi, la MotoGP sembra essere alla ricerca di un nuovo idolo per i tifosi. Un concetto che il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia però non concepisce, come ammesso a Motosprint: "Questa storia dei personaggi eroici non mi piace perché penso che tutti dovrebbero mostrarsi come sono veramente. Per me sono i risultati in pista che definiscono un pilota, non come egli si comporta e in quale ruolo si inserisce".
Parlando dei fantastici quattro (Rossi, Lorenzo, Stoner e Pedrosa) che dominavano 10-15 anni fa, il pilota della Ducati si è soffermato sull'impossibilità di compiere paragoni: "Oggi le cose sono diverse rispetto ai tempi dei Fantastici 4. In passato i team privati avevano una moto che non raggiungeva nemmeno l’80% del livello delle moto ufficiali. La situazione adesso è molto cambiata".
Bagnaia ha una convinzione: "Le persone sono molto legate al passato e commettono l’errore di confrontare i piloti di epoche diverse con quelli di oggi. Io non posso essere paragonato a Casey Stoner, che vinse il mondiale nel 2007 con la Ducati. Se parli con un giovane che ora sta iniziando a seguire le corse, sono sicuro che ti dirà che gli piace quello che faccio. Se invece parli con qualcuno che ha seguito tutta l’era di Rossi, Stoner, Pedrosa, Lorenzo e Marquez, dirà che Casey era migliore".
A proposito di grandi del passato (ma in questo caso anche del presente), Fernando Alonso ha contribuito all'interesse dei tifosi in Spagna per la Formula 1 grazie alla competitività dimostrata ancora oggi all'età di quasi 42 anni e ai due Mondiali conquistati. Questo il parere di Bagnaia: "Per quanto ne so, in Spagna accade la stessa cosa quando Marquez è in gara. Quello che sta facendo Alonso è incredibile. È l'unico che può fare una cosa del genere. La differenza è nella motivazione che Fernando ha trovato con la sua nuova macchina, è incredibile. È normale che il numero di spettatori in Spagna sia aumentato".
Getty ImagesPecco Bagnaia